Ho sentito un paio di interventi di Michel Serres: uno particolarmente stimolante, anche per le risposte a domande intelligenti, all’ École Polytechnique – Paris, una grande scuola, uno dei templi della cultura francese.
Serres parla di una prima grande catastrofe di quando l’uomo ha delegato, ha spostato sui manoscritti parte della propria memoria. L’invention de l’écriture représente une première catastrophe.
E più importante ancora ci dice Serres è la catastrofe del Rinascimento: l’invenzione della stampa. L’invention de l’imprimerie a totalement fait perdre la mémoire à ses contemporains. Se uno storico vuole fare ricerche ha bisogno solo di sapere dove si trova il libro che gli serve: ci sono biblioteche ovunque. C’est une catastrophe pour la mémoire ci dice Serres.
Oggi poichè tutte le informazioni sono disponibili sul Web nous n’avons plus besoin de mémoire et nous n’en avons d’ailleurs plus. Cosa significa che abbiamo perso la memoria? e cosa abbiamo guadagnato? ci dice ancora Serres.
In effetti ci dice Serres abbiamo perso la memoria soggettiva ma questa si è esternalizzata oggettivamente.
E cosa ci rimane ancora sul collo? La question décisive qui subsiste encore est la suivante : que vous reste-t-il sur le cou ?
E Serres conclude in modo estremamente brillante dicendo che quello che ci rimane è la condanna ad essere intelligenti.
Je terminerai par un mot catastrophique : les nouvelles technologies nous ont condamnés à devenir intelligents. Puisque nous avons le savoir et les technologies devant nous, nous sommes condamnés à devenir inventifs, intelligents, transparents. L’inventivité est tout ce qu’il nous reste.
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