GCIB all’Opificio Golinelli

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Lunedì 20, a Bologna all’Opificio Golinelli, ci troviamo per riflettere su Girls Code it Better: esperienza ampia e strutturata che sviluppa una didattica per competenze, digitali e non solo. Laboratorio unico dove si praticano/sperimentano, nel concreto, le didattiche spesso solo auspicate.

In tutte le scuole in cui faccio formazione docenti, e sono davvero tante, c’è l’apprezzamento per il Project Based Learning come strategia di didattica attiva per sviluppare anche e soprattutto le competenze. C’è, tuttavia, il rammarico di poterla sviluppare solo in parte per i troppi limiti: tempo, programma da sviluppare, impossibilità di monitorare 30 alunni in poco tempo, ambiente di apprendimento carente: carente soprattutto di qualcuno esperto nell’uso delle tecnologie che ti affianchi in classe … Spesso gli insuccessi nel tentativo di praticare una didattica per competenze, sono dovuti proprio a questi limiti.

GCIB si presenta come esperienza strutturata e di largo respiro che supera questi limiti e che permette di praticare correttamente il metodo Project Based Learning ideato, adeguandolo tramite una continua e necessaria taratura sviluppata in modalità iterativa adattiva.

Punti di forza sono i quattordici pomeriggi dedicati, la presenza contemporanea di un docente e di un maker, la possibilità di concentrarsi sulla Valutazione Formativa, un ambiente di apprendimento adeguato, la distribuzione su un territorio ampio con diverse decine di scuole coinvolte, una organizzazione centrale (grazie Costanza!) davvero efficiente.

La Valutazione degli Obiettivi “Competenze Chiave Europee o degli elementi ad esse sottese, quali il pensiero critico, la risoluzione di problemi, il lavoro di squadra, le abilità comunicative e negoziali, le abilità analitiche, la creatività e le abilità interculturali”, diventa finalmente possibile. Chiarisco cosa intendo per possibile. Per questi Obiettivi propongo di integrare la didattica tradizionale con moduli di didattica attiva; nello specifico moduli di Project Based Learning. E sono questi la struttura portante di Girls Code it Better. Le ragazze impegnate in progetti impostati con il metodo PBL Lepida Scuola sviluppano, in misura diversa a seconda dei particolari progetti, tutti gli Obiettivi Critici. Questo non vale per la Valutazione. E’ impossibile Valutare molte Competenze Chiave o molti degli elementi ad esse sottese. Sarebbe necessario un tempo enorme, non certo disponibile in un singolo modulo. Come Valutare ad esempio la “Competenza personale, sociale e capacità di Imparare ad Imparare“? Il problema è enorme. Basta prendere la definizione che la stessa UE fornisce per rendersi conto della sfida. “La competenza personale, sociale e la capacità di imparare a imparare consiste nella capacità di riflettere su sé stessi, di gestire efficacemente il tempo e le informazioni, di lavorare con gli altri in maniera costruttiva, di mantenersi resilienti e di gestire il proprio apprendimento e la propria carriera. Comprende la capacità di far fronte all’incertezza e alla complessità, di imparare a imparare, di favorire il proprio benessere fisico ed emotivo, di mantenere la salute fisica e mentale, nonché di essere in grado di condurre una vita attenta alla salute e orientata al futuro, di empatizzare e di gestire il conflitto in un contesto favorevole e inclusivo.” E’ una sfida improba valutare, addirittura autovalutarsi. Come procedere dunque? Parto con una analogia che ci può aiutare a capire la valutazione di qualunque Obiettivo di Apprendimento soprattutto se riferito alle competenze. Se abbiamo un gruppo di osservatori che vedono passare successivamente auto diverse e chiediamo loro quale la più veloce, molto probabilmente non avremo la stessa risposta se non in casi particolari. La Fisica ha provveduto a rendere le risposte meno soggettive introducendo una formula per definire la velocità; ed è proprio a partire da questa formula, v=s/t, e dalla misura dello spazio percorso e del tempo impiegato a percorrerlo che riusciamo a dare un valore alla velocità. Evito di scendere nei dettagli di velocità media, istantanea etc. Insomma la formula e la misura delle due evidenze, spazio percorso e tempo impiegato a percorrerlo, bastano a mettere d’accordo gli osservatori e stabilire quale l’auto più veloce. Valutare una competenza è molto più complesso. Non c’è la formula e comunque non riusciremo mai ad arrivare ad un livello di oggettività come quello della Fisica. Possiamo però lasciarci illuminare. La nostra formula sarà una rubric ben congegnata che tradurrà la definizione in una serie di elementi importanti … più facili da misurare. Come? Dovremo cercare le evidenze per ciascun elemento importante e di solito queste le trova il docente con l’osservazione. Ed è qui che il modello GCIB diventa vincente: il maker segue le ragazze, il docente osserva per intercettare le evidenze necessarie. Funziona. In alcuni gruppi è già stato verificato.

In ogni caso evitiamo di affrontare la valutazione di molti obiettivi: è improponibile.

E’ uno step fondamentale, altrimenti si rischia di parlare, auspicare una didattica capace di sviluppare e valutare le competenze senza mai riuscire, concretamente, a metterla  in pratica. Se non abbiamo la possibilità concreta di intercettare le evidenze, le nostre valutazioni, soprattutto delle competenze, continuano ad essere carenti o addirittura impossibili.

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